CRONOLOGIA 1938-1945

150° anniversario dell’Unità d’Italia

DALLE LEGGI RAZZIALI ALLA LIBERAZIONE 1938 – 1945

1939

1 gennaio, il primo ministro Daladier, visita la Corsica e Tunisi per rispondere alle minacce italiane.

11-14 gennaio, Chamberlain visita l’Italia, si confermano le differenze sulla situazione europea, in particolare sull’espansionismo tedesco.

4 febbraio, Mussolini annuncia che lo scontro militare con la Francia appare ormai inevitabile, viene rimandato per l’impreparazione delle forze armate. Per ora segue la via diplomatica.

10 febbraio, muore Pio XI che stava preparando un discorso da leggere ai vescovi italiani, con pesanti critiche al fascismo e al nazismo, in particolare per le discriminazioni razziali .

Febbraio, sono ritirati dalla circolazione commerciale italiana i libri di autori ebrei e di critica al fascismo.

2 marzo, viene eletto papa Eugenio Pacelli, Pio XII, segretario di Stato vaticano dal 1930.

15 marzo, violando gli accordi di MonacoHitler invade la Cecoslovacchia istituendo un protettorato tedesco su Boemia e Moravia. La Slovacchia, che si era resa indipendente, viene sottomessa alla protezione del III° Reich.

21 marzo, Hitler nega alla Polonia lo sbocco al mare e reclama il corridoio polacco e la città di Danzica.

25 marzo, Mussolini rilancia le rivendicazioni nei confronti della Francia e di Tunisi.

28 marzo, in Spagna, Franco, entra a Madrid e instaura la dittatura falangistaLa repubblica spagnola è sconfitta. Nell’Italia fascista si organizzano feste di amicizia.

31 marzo, la Polonia respinge la richiesta tedesca e ottiene una garanzia ingleseHitler risponde denunciando sia la convenzione navale anglo/tedesca, sia il patto tedesco/polacco.

Aprile, la Spagna aderisce al Patto Anticominter con Germania, Italia e Giappone, ed esce dalla Società delle Nazioni.

6 aprile, l’Italia invade l’Albania, il re Zogu, fugge.

16 aprile, Pio XII saluta la vittoria franchista: Spagna “baluardo inespugnabile della fede cattolica”.

6 maggio, Ciano incontra Joachim von Ribbentrop per il trattato di alleanza militare. Mussolini chiede di far presto.

22 maggio, a Berlino, Ciano e von Ribbentrop, firmano il “patto d’acciaio” che stabilisce l’alleanza politico/militare tra Italia e Germania. Il patto impone automaticamente l’intervento militare nel caso che l’alleato sia in guerra e vieta la firma di “pace separata”.

30 maggio, Mussolini informa Hitler che l’Italia non è pronta per una guerra di vasta portata: servono ancora tre anni di preparazione.

15 luglio, accordo italo-tedesco sull’Alto Adige: i cittadini italiani di lingua tedesca possono trasferirsi in Germania e hanno tre anni di tempo per trasferirvi i beni.

11 agosto, von Ribbentrop incontra Ciano a Salisburgo: il III° Reich vuole risolvere il problema di Danzica con la Polonia.

12 agosto, Hitler conferma a Ciano la decisione di attaccare il corridoio di DanzicaIl dittatore nazista si dice convinto che Francia e Gran Bretagna lasceranno fare: protesteranno senza intervenire.

23 agosto, firma del patto di non aggressione von Ribbentrop-Molotov che prevede la spartizione della Polonia tra Germania e URSS. L’Italia era stata preavvertita, il Giappone no, e questo è contrario al “patto anticominter”. Cade il governo nipponico e va in crisi il movimento antifascista che vedeva nel patto un tradimento di Stalin. I partiti comunisti approvano l’accordo (con molte autorevoli defezioni), i socialisti no. E’ rottura nell’unione popolare. Roosevelt invia un messaggio a Mussolini perché si adoperi per evitare la guerra.

24 agosto, Pio XII invita i governi a prediligere la via della ragione che quella delle armi.

25 agosto, Hitler informa Mussolini che prepara le operazioni in Polonia. Francia e Gran Bretagna stringono un’alleanza militare.

30 agosto, vengono emanate disposizioni sull’oscuramento in vista di operazioni di guerra.

1 settembre, inizia l’invasione della Polonia da parte di Hitler: L’Italia dichiara la non belligeranza.

3 settembre, Francia e Gran Bretagna, dichiarano guerra alla Germania.

8 settembre, Giustizia e Libertà rilancia la proposta di un’alleanza antifascista in cui far confluire tutte le forze del’opposizione al regime fascista.

17 settembre, le truppe sovietiche invadono la Polonia.

27 settembre, i tedeschi piegano la resistenza polacca di Varsavia.

1 ottobre, la Polonia è smembrata tra Germania e URSS. Hitler convoca Ciano e lo informa sull’andamento della guerra.

31 ottobre, Ettore Muti sostituisce Achille Starace alla segreteria del PNF. Ciano allontana dal governo elementi filonazisti non condividendo l’atteggiamento di Hitler insensibile ai suggerimenti italiani in occasione del patto con l’URSS e l’avvio della guerra in Polonia.

7 dicembre, il Gran Consiglio si riunisce per valutare la posizione dell’Italia nei confronti della guerra. Non si riunirà più fino al 24 luglio 1943.

1940

3 gennaio, viene istituita l’IGE, imposta generale sulle entrate, per finanziare la crescita delle spese militari (in vista della imminente entrata in guerra).

15 gennaio, inizia il razionamento dei generi di consumo. Compaiono le “carte annonarie”.

1 marzo, l’esercito incorpora 132 battaglioni di Camicie Nere.

10 marzo, von Ribbentrop è a Roma per convincere Mussolini a entrare in guerra. Il duce afferma che lo farà solo quando sia stata completata la preparazione militare.

13 marzo, la Germania si impegna a fornire carbone che scarseggia in Italia a causa del blocco navale inglese.

18 marzo, incontro Mussolini-Hitler al Brennero. Hitler insiste per l’entrata in guerra dell’Italia.

31 marzo, Mussolini in gran segreto comunica al re, a Ciano e a pochi gerarchi politici e militari, che intende temporeggiare sul fronte europeo per attaccar il Sudan e Gibuti in Africa, impegnando solo la Marina, la sola in grado di contrastare gli inglesi.

Aprile-maggio, messaggi di Reynaud (premier francese), Pio XII, Roosevelt, Churchill, a Mussolini, perché si astenga dalla guerra.

29 maggio, Mussolini decide che la guerra è inevitabileChiede a Vittorio Emanuele III il comando supremo. Il re gli concede il comando delle truppe operanti nel conflitto.

30 maggio, Mussolini informa Hitler della sua decisione di intervenire a fianco del Reich.

1 giugno, Badoglio chiede il rinvio di un mese delle operazioni militari.

10 giugno, l’Italia dichiara guerra alla Francia e Gran Bretagna. Il regime emana il divieto di ballare in pubblico. Chiude i locali notturni, proibisce la musica americana a cominciare dal jazz.

14 giugno, la flotta inglese e francese bombarda Genova.

15 giugno, Badoglio fissa al 23 giugno l’attacco sul fronte francese.

17 giugno, il nuovo premier francese Henri Pétain, eletto dopo la disfatta militare francese contro i tedeschi, chiede l’armistizio fissando la sede del governo a Vichy, nella zona occupata.

20 giugno, l’Italia attacca sulle Alpi e occupa Mentone.

24 giugno, armistizio italo-francese, con la creazione di due fasce smilitarizzate, una lungo i confini tra i due stati, e una lungo il confine libico-tunisino, e l’utilizzazione del porto di Gibuti.

26 giugno, Hitler respinge la proposta di Mussolini di inviare un corpo di spedizione italiano per l’invasione della Gran Bretagna.

28 giugno, per errore la contraerea italiana abbatte su Tobruk l’aereo di Italo Balbogovernatore della Libia. Viene sostituito da Rodolfo Graziani.

4 luglio, le truppe coloniali italiane invadono il Sudan, prendono Kassala e Gallabat e si spingono per breve tratto in Kenia.

9 luglio, nella battaglia navale di Punta Stilo in Calabria, per errore gli aerei italiani bombardano le proprie navi.

19 luglio, nella battaglia di Creta, gli inglesi affondano l’incrociatore Bartolomeo Colleoni.

3 agosto, offensiva italiana contro la Somalia Britannica.

19 agosto, con la conquista di Berbera, la Somalia Britannica è in mano italiana.

3 settembre, offensiva di Graziani sul litorale cirenaico.

27 settembre, Germania, Giappone, e Italia firmano il “patto tripartito”, che impone di dichiarare guerra a qualsiasi paese che attacchi un membro del patto.

14 ottobre, Mussolini impone di attaccare la Grecia. Badoglio e Roatta, sostengono che non c’è sufficiente preparazione.

28 ottobre, l’Italia dichiara guerra alla Grecia e muove le truppe dall’Albania.

8 novembre, l’attacco alla Grecia si dimostra un fallimento totale: le truppe si ritirano in Albania.

11 novembre, gli inglesi si riprendono Gallarat in Sudan.

12 novembre, attaccata la base navale di Taranto da aerosiluranti inglesi: affonda la corazzata Cavour, fuori uso la Littorio e la Duilio. Serviranno mesi per le riparazioni.

20 novembre, Hitler critica Mussolini per l’attacco alla Grecia.

27 novembre, firma del Patto “per un nuovo ordine in Europa e Asia” tra Germania, Giappone, Italia, subito controfirmato da Ungheria, Romania e Slovacchia.

3 dicembre, i greci contrattaccano ed entrano in Albania. Mussolini chiede l’aiuto a Hitler.

8 dicembre, inizio della controffensiva inglese in Africa Settentrionale. In meno di un mese sono catturati 120.000 soldati dell’armata cirenaica. Gli italiani si attestano sul golfo della Sirte.

1941

19 gennaio, incontro Hitler-Mussolini in Germania. Mussolini chiede aiuto per il Nord Africa e i Balcani. Nel Sudan gli inglesi riconquistano Kassala.

22 gennaio, gli inglesi riprendono Tobruk.

24 gennaio, i sudafricani travolgono le difese italiane e avanzano in Somalia.

26 gennaio, gli inglesi conquistano Bisha, in Eritrea.

2 febbraio, comincia la battaglia di Cheren in Eritrea, la più sanguinosa dell’intera guerra (50.000 morti).

6 febbraio, gli inglesi conquistano Bengasi.

8 febbraio, nuovo bombardamento di Genova.

11 febbraio, Franco rifiuta l’invito di Mussolini ad entrare in guerra.

25 febbraio, i sudafricani entrano a Mogadiscio.

9 marzo, attacco alla Grecia del gen. Cavallero, nuovo disastro per le truppe italiane costrette a ritirarsi.

24 marzo, controffensiva italo-tedesca in Cirenaica sotto il comando di Erwin Rommel al comando dell’Africa Korps.

25 marzo, Belgrado aderisce al Patto Tripartito ma il governo viene rovesciato da un colpo di stato diretto dal gen. Simovic.

27 marzo, Cheren riconquistata dagli inglesi.

28 marzo, a Capo Matapan la flotta inglese attacca, l’Italia perde tre incrociatori pesanti, due cacciatorpediniere. L’ammiraglia colpita riesce fortunosamente a rientrare a Taranto.

4 aprile, Rommel conquista Bengasi. I tedeschi invadono la Grecia entrando dal confine bulgaro.

5 aprile, firmato il patto d’amicizia Jugoslavia-URSS.

6 aprile, invasione della Jugoslavia da parte di tedeschi, italiani , bulgari e ungheresi.

8 aprile, inglesi e abissini entrano ad Addis Abeba. Finisce l’impero fascista.

18 aprile, la Jugoslavia completamente invasa chiede l’armistizio.

20 aprile, la Grecia chiede l’armistizio ai tedeschi.

27 aprile, Atene è occupata dai tedeschi.

3 maggio, L’Italia annette la Slovenia.

5 maggio, Haile Selassie rientra in Etiopia.

18 maggio, Ante Pavelic, capo ustascia, domina con il terrore la Croazia, benedetto da Mussolini e dal Vaticano (in quanto “cattolico”), inizia la strage dei serbi “ortodossi” e dei bosniaci “musulmani”.

19 maggio, in Etiopia resa italiana dell’Amba Alagi del duca Amedeo d’Aosta agli inglesi.

20 maggio, paracadutisti tedeschi occupano Creta.

2 giugno, incontro Hitler-Mussolini. Il dittatore nazista non informa del prossimo attacco all’URSS.

16 giugno, gli USA rompono le relazioni diplomatiche con la Germania e l’Italia.

22 giugno, attacco tedesco contro l’URSS.

26 giugno, Mussolini decide di istituire il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), composta da 62.000 soldati al comando del gen. Messe, e di mandarlo al fronte a fianco dei tedeschi.

4 luglio, resa del contingente italiano in Sudan.

12 luglio, accordo di collaborazione bellica tra Gran Bretagna e Unione Sovietica.

1 agosto, il dirigente Umberto Massola del PCd’I, rientra in Italia per ricostituire il centro clandestino.

14 agosto, Churchill e Roosevelt si incontrano a Terranova per mettere a punto la Carta Atlantica (il futuro ONU).

11 settembre, Roosevelt ordina di attaccare le navi tedesche e italiane che navigano in acque territoriali statunitensi.

Ottobre, a Tolosa incontro tra PCd’I, PSI, GL, per l’unità di tutte le forze antifasciste italiane.

18 novembre, offensiva britannica contro le truppe tedesche e italiane che spezza l’assedio di Tobruk. Battaglia durissima e sanguinosa.

25 novembre, rinnovato di 5 anni il “Patto Anticominter”.

27 novembre, l’ultimo contingente italiano in Africa Orientale, comandato dal gen. Nasi, costretto alla resa a Gondar.

7 dicembre, inizio della ritirata delle truppe italo-tedesche nel Nord Africa. Attacco giapponese alla base statunitense di Pearl Harbour, nelle Hawaii.

8 dicembre, gli USA dichiarano guerra al Giappone.

11 dicembre, Germania e Italia dichiarano guerra agli USA.

24 dicembre, gli inglesi riconquistano Bengasi

1942

21 gennaio, controffensiva tedesca di Rommel che porterà alla riconquista di gran parte della Cirenaica

Febbraio, il contingente italiano in Russia viene allargato a 230.000 uomini: è l’Armata Italiana in Russia (ARMIR), sotto il comando del gen. Gariboldi. Per sostituire i lavoratori tedeschi mandati in misura sempre maggiore sul fronte russo, l’Italia “spedisce” in Germania oltre 200.000 lavoratori.

13 marzo, riduzione a un etto e mezzo della razione quotidiana di pane.

26 maggio, vasta epurazione nelle file del PNF contro coloro che non “meritano l’onore di militare sotto i gagliardetti del Littorio”. Rommel continua l’offensiva nel Nord Africa e costringe gli inglesi ad arretrare.

4 giugno, Federico Comandini fonda a Roma il Partito d’Azione, nuova formazione antifascista clandestina.

11 giugno, a chi “insidia la salute pubblica” il Tribunale Speciale può infliggere la pena capitale.

21 giugno, la guarnigione inglese di Tobruk è costretta alla resa.

28 giugno, comincia nel Caucaso la controffensiva sovietica, mentre i tedeschi puntano su Stalingrado.

30 giugno, ad El Alamein, Rommel è costretto a fermare l’avanzata per mancanza di carburante.

Luglio, riprende la pubblicazione in forma clandestina de l’Unità. Romita e Lizzadri si preparano al rilancio del PSI all’interno del Paese.

Agosto, a Borgo Valsugana Alcide De Gasperi pone le basi per costituire la Democrazia Cristiana.

Settembre, nuovo giornale clandestino, il liberale “Ricostruzione” ispirato da Ivanoe Bonomi.

23 ottobre, controffensiva inglese ad El Alamein.

8 novembre, sbarco anglo-americano in Marocco e Algeri; scarsa resistenza dei collaboratori di Vichy (il governo francese collaborazionista con i tedeschi).

10 novembre, l’ammiraglio Darlan firma l’armistizio per l’Africa Francese. Hitler per rappresaglia ordina l’occupazione di tutta la Francia.

13 novembre, gli inglesi riconquistano Tobruk.

19 novembre, controffensiva sovietica a Stalingrado. L’armata tedesca di von Paulus è completamente circondata.

2 dicembre, Mussolini attacca Roosevelt e Churchill e indica le perdite italiane in guerra: 42.000 caduti (2.000 a causa dei bombardamenti), 232.000 prigionieri, e 37.000 dispersi.

11 dicembre, inizia l’offensiva sovietica sul Don e la tragica ritirata dei soldati italiani dell’ARMIR, di due Armate tedesche, due romene e una ungherese.

1943

10 gennaio, Lelio Basso, Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, formano a Milano il Movimento di Unità Proletaria, per promuovere l’unità socialista.

14-21 gennaio, a Casablanca, Roosevelt e Churchill decidono che all’Asse va chiesta la “resa incondizionata”.

31 gennaio, disfatta tedesca a Stalingrado e italiana sul Don. La campagna italiana in Russia si risolve con un tragico bilancio di morti, dispersi e prigionieri.

14 febbraio, violento bombardamento alleato di Milano.

5 marzo, comincia il grande sciopero alla Fiat Mirafiori, gli operai chiedono “pane e pace”.

8 marzo, migliaia di donne manifestano a Torino contro la guerra.

23 marzo, lo sciopero operaio si estende alla Lombardia.

25 marzo, le operaie della Borletti escono dalla fabbrica al grido “basta con la miseria, vogliamo la pace”. Comincia una vasta repressione contro gli operai: oltre 2.000 gli arresti.

30 aprile, gli industriali italiani cominciano ad intrecciare una serie di incontri con gli alleati e con l’antifascismo. Accordo sindacale con gli scioperanti delle grandi fabbriche, con aumenti salariali. Si estende l’attività clandestina degli antifascisti.

9 maggio, Berlino è informata dal capo delle SS, colonnello Dolmann, su un possibile colpo di stato in Italia contro Mussolini. Hitler comanda di studiare un piano di occupazione dell’Italia.

13 maggio, resa delle truppe italo-tedesche in Tunisia.

15 maggio, il PCd’I diviene PCI, e abbandona la formula “Sezione italiana dell’Internazionale comunista”, avendo Stalin sciolto l’Internazionale Comunista, come segno distensivo e di buona volontà verso gli alleati, USA e Gran Bretagna.

Giugno, il Re scrive a Mussolini chiedendogli di valutare se non sia meglio sganciare l’Italia dalla Germania. Ivanoe Bonomi, venuto a conoscenza della richiesta propone al Re di formare un governo di transizione militare e successivamente un governo composto da antifascisti. Il Re respinge la proposta e incontra Dino Grandi, presidente della camera dei fasci e delle corporazioni, per capire come reagirebbe questa istituzione a un allontanamento di Mussolini dal governo.

11 giugno, gli alleati occupano Pantelleria e Lampedusa.

17 giugno, gli americani dichiarano che avranno un atteggiamento di riguardo se l’Italia abbandonerà la Germania.

2 luglio, si costituisce a Milano il Comitato delle opposizioni con la partecipazione della DC, MUP, Pd’A, PCI, PSI, e liberali.

9 luglio, sbarco alleato in Sicilia.

15 luglio, il Re chiede a Badoglio se accetterebbe di assumere responsabilità di governo. Badoglio lo verrebbe con militari e antifascisti, il Re con Militari e funzionari ministeriali.

16 luglio, alcuni gerarchi si fanno ricevere da Mussolini che viene criticato per l’accentramento di poteri e chiedono la convocazione del Gran Consiglio (ultima riunione nel dicembre 1939).

24 luglio, alle ore 17 si riunisce il Gran Consiglio del fascismo. Grandi legge l’O.d.G. che invita Mussolini a rimettere ogni potere nelle mani del Re.

25 luglio, alle ore 2 del mattino viene approvato l’O.d.G.: sono a favore per appello nominale 19 gerarchi su 28, si astiene Giacomo Suardo, che pure aveva firmato il documento. Alle 2.40 Mussolini scioglie la seduta e comunica che porterà il documento al Re. Badoglio alle ore 11, è nominato capo del governo. Alle ore 17 il Re fa arrestare Mussolini dai carabinieri che lo portano alla caserma di via Legnano. Alle 22.45 viene fatto un comunicato radiofonico in cui si annunciano cambiamenti al vertice e che la guerra continua. “Chiunque tenti di turbare l’ordine pubblico, afferma Badoglio, sarà inesorabilmente colpito”.

26 luglio, manifestazioni di gioia in tutta Italia. A Roma si costituisce il Comitato Nazionale delle opposizioni. Vengono messi in libertà alcuni detenuti politici. Non vengono legalizzati, per ora, i partiti di opposizione al fascismo, e il gen. Roatta, capo di SME, emana una circolare che ordina di sparare su ogni corteo, comizio o assembramento pubblico: tra il 26 e il 30 luglio, ci saranno 83 morti, 308 feriti e 1.500 arresti.

28 luglio, il governo scioglie il PNF e le associazioni collegate. Il Tribunale Speciale è sciolto e le leggi istitutive del Gran Consiglio, abrogate. Il Re e Badoglio chiedono un incontro con Hitler, che lo rifiuta.

31 luglio, tentativo di contattare gli Alleati tramite il Vaticano che non ha seguito per le troppe spie naziste presenti in Vaticano.

2 agosto, nuova ricerca di contatto con gli Alleati. Il Comitato delle opposizioni riunito a Milano sfiducia Badoglio.

4 agosto, si intensificano i bombardamenti alleati sulle città italiane. Gli alleati non vogliono un accordo ma la resa.

6 agosto, incontro a Tarvisio di Badoglio con Keitel e von Ribbentrop. Grande diffidenza, nessun risultato.

7 agosto, alle Confederazioni Sindacali vengono nominati, Buozzi, Lizzadri, Roveda, Di Vittorio, Grandi e Vanoni. I partiti antifascisti milanesi propongono di organizzare una resistenza armata.

9 agosto, scioperi in Piemonte e Lombardia repressi dall’esercito.

12 agosto, nuova missione a Lisbona per trovare un accordo con gli alleati.

13 agosto, pesante bombardamento di Roma e di altre città italiane. Documento critico del Comitato nazionale antifascista a Badoglio per il mancato ripristino delle libertà e per la preoccupazione dell’ingresso di nuove truppe tedesche in Italia.

14 agosto, Badoglio dichiara Roma “città aperta”.

15 agosto, summit a Bologna italo-tedesco. Roatta assicura Rommel che l’Italia resterà al fianco del III Reich.

17 agosto, liberata dagli alleati l’intera Sicilia. Italiani e tedeschi si attestano in Calabria.

19 agosto, a Lisbona il gen. USA, Bedell Smith, presenta il testo di armistizio elaborato dal gen. Eisenhower. La risposta verrà data via radio al comando alleato di Algeri.

23 agosto, nasce a Roma il PSIUP che riunisce i tre movimenti socialisti esistenti, segretario è Pietro Nenni.

29 agosto. A Roma viene formata la nuova direzione comunista. Costituito con il Pd’A e il PSIUP, una giunta militare di cui fanno parte Longo, Pertini, Bauer.

31 agosto, a Cassibile, il gen. Castellano incontra gli alleati. Presente a sorpresa anche il gen. Zanussi inviato di Badoglio che chiede un nuovo sbarco alleato prima delle firma dell’armistizio. Proposta respinta.

1 settembre, dopo consultazioni il gen. Castellano ritorna a Cassibile, per firmare l’armistizio.

2 settembre, dallo Stato Maggiore Esercito è diramata la “memoria 44 OP”, sul comportamento da tenersi in caso di attacchi tedeschi, molto lacunosa e contraddittoria. Accordo Confindustria e Sindacati per la costituzione delle Commissioni Interne. Le opposizioni chiedono la distribuzione delle armi alla popolazione per rispondere ad attacchi tedeschi.

3 settembre, gli alleati sbarcano in Calabria. Firma dell’armistizio tra Italia e Alleati.

8 settembre, Badoglio informa gli alleati che a causa del forte concentramento di truppe tedesche nell’area di Roma non se la sente di trasmettere il comunicato dell’armistizio. Eisenhower minaccia contromisure. Alle 16.30 radio New York forza la mano e diffonde in anticipo sull’Italia la notizia dell’armistizio avvenuto. Subito le truppe di Rommel cominciano il rastrellamento e l’arresto di soldati italiani e il presidio di tutte le situazioni strategiche in Italia. Alle 19.45 Badoglio legge alla radio il suo comunicato. Le forze armate sono allo sbando completo. Nella notte gli alleati sbarcano a Salerno e ingaggiano furiosi combattimenti contro i tedeschi. Il gen. Carboni schiera tre divisioni contro i tedeschi.

9 settembre, il Re, Badoglio, e un manipolo di ministri e ufficiali scappano a Pescara e via mare raggiungono Brindisi ponendosi sotto la protezione alleata. Battaglia di Porta S. Paolo a Roma dove militari e civili fronteggiano le truppe del maresciallo Kesserling. I partiti di opposizione proclamano il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Dalla Germania dove si sono rifugiati gli ex gerarchi Roberto Farinacci, Alessandro Pavolini, Guido Buffarini, Vittorio Mussolini, gridano al tradimento e annunciano la formazione di un nuovo governo fascista.

10 settembre, Kesserling vince la battaglia di Roma (che resta “città aperta”).

12 settembre, un commando guidato dal col. Otto Skorzeny libera sul Gran Sasso, Mussolini e lo trasporta in Germania. Nel cuneese Duccio Galimberti Dante Livio Bianco danno il via alla lotta armata di liberazione, aiutati da un gruppo di giovani provenienti da Giustizia e Libertà.

14 settembre, 10.000 soldati della Div. Acqui di stanza a Cefalonia rifiutano la consegna delle armi ai tedeschi. Vengono massacrati, e solo pochi riescono a sopravvivere.

18 settembre, Mussolini da radio Monaco, annuncia la costituzione del PNF Repubblicano e la trasformazione in repubblica dell’Italia Settentrionale occupata dai tedeschi.

19 settembre, rappresaglia tedesca a Boves: viene dato fuoco al paese e trucidate 23 persone. Il parroco e il Commissario Prefettizio sono arsi vivi.

22 settembre, a Napoli i tedeschi ordinano ai giovani dai 18 ai 33 anni di presentarsi alle autorità di occupazione. Si presentano in 180.

23 settembre, Mussolini rientra in Italia e forma il nuovo governo con sede a Salò, sul Garda.

27 settembre, insurrezione di Napoli, le “quattro giornate” costringono i tedeschi a lasciare la città.

29 settembre, a Malta, Badoglio firma con Eisenhower “L’armistizio lungo”, con il quale l’Italia liberata e il governo sono sotto il controllo degli USA (il testo resta segreto).

11 ottobre, Hitler istituisce due nuove regioni del III Reich: l’Alpenvorland (province di Bolzano, Trento e Belluno), e l’Adriatisches Kusterland (province di Trieste, Udine, Gorizia, Pola e Fiume).

13 ottobre, il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania. L’Italia, dati i trascorsi, non è alleata ma “cobelligerante”.

16 ottobre, il CLN afferma la necessità della lotta di liberazione che non può essere delegata al re o a Badoglio. Viene chiesto un governo rappresentativo dell’antifascismo. Retata tedesca tra gli ebrei di Roma: 1.024 vengono avviati verso i campi di sterminio. Il gen. Graziani, con l’accordo tedesco, organizza l’esercito di Salò.

3 novembre, incontro a Lugano di esponenti del Pd’A (Parri e Valiani), con i Servizi segreti di USA e G. B., per coordinare gli aiuti ai partigiani che si stanno organizzando su tutto il territorio occupato dai tedeschi. Agli italiani sono riconosciuti solo atti di sabotaggio (quindi niente armamento pesante).

9 novembre, chiamata alle armi di giovani della repubblica di Salò. Si presenta solo il 40%. Molti disertano dopo l’arruolamento.

14-16 novembre, il PNF repubblicano dichiara decaduta la monarchia, e la natura sociale del “nuovo stato”. Decide inoltre di processare i firmatari dell’O.d.G. Grandi, approvato nell’ultima riunione del Gran Consiglio del fascismo.

15 novembre, violenze squadristiche a Ferrara con 11 vittime.

16 novembre, cade il presidio di Lero, difeso da 12.000 soldati italiani. Quando i tedeschi ottengono la resa sono rimasti 1.500 superstiti.

18 novembre, forte sciopero operaio a Mirafiori, che si estende al Piemonte, Lombardia e Liguria. Le maestranze difenderanno le fabbriche dalle rappresaglie dei tedeschi e fascisti.

19 novembre, Mussolini ricostituisce la Milizia fascista con il nome di Guardia Nazionale Repubblicana. L’arruolamento la porterà a 100.000 effettivi; 4.000 entrano invece nella X MAS di Junio Valerio Borghese; 20.000 italiani entrano nelle SS tedesche.

25 novembre, lo Stato mussoliniano prende il nome di Repubblica Sociale Italiana (RSI).

28 novembre, appello di Concetto Marchesi, rettore dell’Università di Padova, perché i giovani prendano le armi contro il nazifascismo. Nel corso del mese si formano a Milano le “Brigate d’Assalto Garibaldi” legate al PCI. Si formano anche i GAP, Gruppi di Azione Patriottica, che operano soprattutto nelle città. Sempre a Milano nascono i Gruppi di Difesa della Donna.

4 dicembre, Harold Alexander, nuovo comandante delle truppe alleate in Italia. Eisenhower assume il comando delle operazioni preparatorie per lo sbarco in Normandia.

8 dicembre, un reparto regolare italiano è impegnato per prima volta a fianco degli alleati nella battaglia di Montelungo.

28 dicembre, a Campegine (RE); sono fucilati i 7 fratelli Cervi, animatori della resistenza.

1944

8-10 gennaio, al processo di Verona ai gerarchi firmatari dell’O.d.G. Grandi, che chiedeva le dimissioni di Mussolini, vengono condannati a morte, Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Giovanni Marinelli, Luciano Gottardi e Carlo Pareschi.

11 gennaio, nella fortezza di S. Proloco, i condannati a morte sono fucilati.

22 gennaio, sbarco alleato ad Anzio e Nettuno.

28 gennaio, il CLN riunito a Bari chiede l’abdicazione del Re e il referendum istituzionale tra repubblica e monarchia.

31 gennaio, il CLN di Milano diventa CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia), al quale viene affidato il coordinamento della lotta di liberazione nelle regioni settentrionali.

15 febbraio, bombardamento alleato distrugge l’abbazia di Montecassino.

22 febbraio, Churchill è contrario all’ingresso degli antifascisti nel governo Badoglio e favorevole alla monarchia.

1-8 marzo, sciopero generale antinazista promosso dal PCI con l’approvazione del CLN. Arrestati e deportati in Germania migliaia di lavoratori.

7-8 marzo, fallisce un primo complotto di ufficiali nazisti contro Hitler.

13 marzo, Roosevelt in disaccordo con Churchill, è favorevole all’ingresso degli antifascisti nel governo Badoglio e per la repubblica.

22 marzo, Gromiko, ambasciatore sovietico a Washington, con un memorandum propone che finisca la contrapposizione tra Badoglio e il CLN.

23 marzo, a Roma attentato di via Rasella contro i tedeschi con 33 morti, ad opera dei GAP.

24 marzo, Kappler ordina la rappresaglia: 335 oppositori italiani già prigionieri vengono massacrati dai tedeschi alle Fosse Ardeatine.

27 marzo, Palmiro Togliatti rientra in Italia. Il PCI si assume la responsabilità dell’attentato di via Rasella come atto di guerra contro l’occupazione e condanna la rappresaglia tedesca.

31 marzo, appello all’unità delle forze antifasciste di Togliatti che rinvia la questione istituzionale a liberazione avvenuta. E’ la “svolta di Salerno”.

5 aprileTorino sono fucilati dai fascisti 8 membri del CLN Piemontese tra cui il gen. Perotti.

6 aprile, il CLN chiede nuovamente al re di abdicare.

10 aprile, gli alleati chiedono al re di abdicare.

12 aprile, il re annuncia che abdicherà a favore del figlio Umberto, luogotenente del regno, non appena Roma sarà liberata.

15 aprile, Giovanni Gentile è ucciso a Firenze da un commando dei GAP.

18 aprile, si forma il CIL, Corpo Italiano di Liberazione, con elementi dell’esercito del Mezzogiorno.

24 aprile, a Salerno si insedia il governo Badoglio di unità nazionale.

11 maggio, offensiva alleata a Cassino.

20 maggio, sciopero delle mondine in Emilia contro l’ammasso del grano (durerà oltre un mese).

3 giugno, patto di Roma per la Federazione Sindacale Unitaria CGIL, presenti Giuseppe Di Vittorio (PCI), Bruno Buozzi (PSI), Achille Grandi (DC).

3-4 giugno, Bruno Buozzi e altri 13 prigionieri vengono fucilati presso Roma dai tedeschi in ritirata.

4 giugno, gli alleati entrano a Roma.

5 giugno, Vittorio Emanuele III abdica e nomina il figlio Umberto luogotenente del regno.

6 giugno, sbarco in Normandia degli alleati, apertura del 2° fronte come richiesto da tempo dai sovietici per alleggerire il fronte est.

10 giugno, formazione del nuovo governo di Ivanoe Bonomi con la presenza dei partiti antifascisti.

14 giugno, bombardamento di Londra con le V 1 (e dal settembre con le più letali V 2).

Giugno, la flotta giapponese subisce una durissima sconfitta nelle Filippine (battaglia di Leyte).

15 giugno, sciopero alla Fiat per impedire il trasferimento dei macchinari in Germania.

19 giugno, il CLN costituisce il CVL (Corpo Volontari della Libertà), per coordinare sotto un unico comando le formazioni partigiane. Lo comanda il gen. Raffaele Cadorna con Ferruccio Parri, Luigi Longo, Sandro Pertini, Enrico Mattei e Mario Argenton.

22 giugno, nasce la prima repubblica partigiana nel modenese, a Montefiorino.

25 giugno, il governo scioglie ufficialmente Camera e Senato e decide che alla fine della guerra una Costituente eletta a suffragio universale, scriverà la nuova Costituzione.

11-20 luglio, falliti attentati a Hitler del gen. Von Stupnagen e conte di Stauffenberg, con la complicità di Rommel (che il 14 ottobre si suicida).

15 luglio, sbarco alleato nella Francia del Sud. Insorge Parigi dove De Gaulle entrerà il 25 luglio.

25-30 luglio, il congresso DC di Napoli elegge segretario Alcide De Gasperi.

25 luglio, a Salò il PNF repubblicano è trasformato nella struttura militare delle Brigate Nere.

10 agosto, a Milano, piazzale Loreto, i fascisti fucilano 15 lavoratori.

11 agosto, il CLN toscano ordina l’insurrezione generale e prende il possesso di Firenze. La liberazione si completa il primo settembre.

12 agosto, massacro di S. Anna di Stazzema, in Versilia, i nazisti uccidono 560 persone.

23 agosto, truppe sovietiche occupano la Romania.

31 agosto, ristrutturazione del CIL al comando del gen. Giovanni Messe, inquadrato nelle armate angloamericane.

5 settembre, truppe sovietiche occupano la Bulgaria.

Settembre, il Belgio liberato dagli inglesi.

10 settembre, liberazione della Val d’Ossola e proclamazione della repubblica partigiana.

26 settembre, in Friuli costituzione della repubblica partigiana della Carnia, la più grande e organica istituzione della storia partigiana.

28-29 settembre, massacro di Marzabotto. I nazisti comandati da Walter Reder, come a S. Anna di Stazzema, trucidano 1.836 persone tra cui 129 sotto i 10 anni. Il paese è incendiato con i lanciafiamme.

10 ottobre, liberazione di Alba (CN), e proclamazione della repubblica partigiana.

19 ottobre, eccidio di Palermo, la polizia spara su manifestanti che chiedono pane. Trenta i morti e centinaia di feriti.

25 ottobre, il comandante delle SS in Italia, Karl Wolf, chiede al cardinale Fossati di Torino, un incontro con i comandanti partigiani per concordare il ripiegamento indolore delle truppe tedesche verso la Germania.

27 ottobre, l’offensiva alleata si arresta sulla “linea gotica”.

7 novembre, battaglia di Porta Lame a Bologna con gravi perdite da parte dei fascisti.

12 novembre, controffensiva tedesca e fascista nel cuneese con la riconquista di tutte le zone liberate dai partigiani.

13 novembre, “proclama Alexander“, (dal nome del generale inglese comandante delle operazioni alleate in Italia), che ordina alle formazioni partigiane una stasi invernale, cioè di cessare le operazioni su vasta scala, per riprenderle in primaveraDuro colpo per le formazioni partigiane che subiscono la repressione tedesca e fascista con l’impiego delle truppe liberate dal fronte di guerra (linea gotica). Perdita da parte delle formazioni partigiane di tutte le posizioni occupate in precedenza, con gravissime perdite umane.

15 novembre, seconda battaglia tra partigiani e fascisti a Bologna nel quartiere della Bolognina. Sciopero generale a Torino.

7 dicembre, accordo a Roma tra il comandante alleato del Mediterraneo gen. Wilson, e una delegazione del CLNAI (Ferruccio Parri, Giancarlo Pajetta, Edgardo Sogno). I partigiani riceveranno materiale bellico e rifornimenti ma dopo la liberazione scioglieranno completamente le formazioni e riconsegneranno le armi.

16 dicembre, Mussolini al teatro Lirico di Milano pronuncia il “discorso della riscossa”, e promette dopo la guerra, libertà di espressione. E’ l’ultima uscita pubblica del duce. Nelle Ardenne controffensiva tedesca.

26 dicembre, il governo Bonomi riconosce il CLNAI come “organo dei partiti antifascisti nel territorio occupato dal nemico”, incaricato di condurre la guerra contro i nazifascisti.

1945

4-13 gennaio, fiammata del separatismo siciliano che rifiuta la chiamata alle armi decretata dal governo Bonomi.

5 gennaio, crisi nella commissione politica preposta alla defascistizzazione dell’apparato statale, con le dimissioni di Carlo Sforza, sostituito per mesi da un funzionario.

27 gennaio, i sovietici liberano il campo di sterminio di Auschwitz.

31 gennaio, il governo riconosce il diritto di voto delle donne.

4-11 febbraio, conferenza di Yalta, in Crimea. Rooesevelt, Churchill e Stalin, discutono le sfere di influenza nel dopoguerra. Decisa per il 25 aprile la conferenza di S. Francisco, per costruire il futuro ONU.

3 marzo, incontro a Lugano tra emissari tedeschi delle SS e dei Servizi Segreti alleati inglesi e americani, per trattare la resa.

7 marzo, gli alleati entrano in Germania.

8 marzo, nuovo incontro SS-Alleati, presenti Karl Wolff e Allen Dulles. Wolff si impegna a convincere il comando tedesco del fronte meridionale ad abbandonare una guerra ormai persa. Gli alleati promettono la fuga negli USA e America Latina, a gerarchi, scienziati, ed esponenti nazisti.

13 marzo, attraverso il cardinale Schuster di Milano, Mussolini propone agli alleati la propria resa in cambio dell’incolumità sua e dei gerarchi di Salò. Gli alleati replicano che la resa deve essere “incondizionata”.

19 marzo, i sovietici vengono a sapere dei colloqui SS-Alleati in Svizzera e vogliono partecipare. USA e GB, dicono che colloqui non ce ne saranno più. Ciò risulterà falso.

29 marzo, accordo del governo Bonomi col CLNAI per l’avvio dell’insurrezione in Alta Italia, che unifica i comandi delle varie formazioni partigiane e nomina un Comitato insurrezionale formato da Leo Valiani, Sandro Pertini e Emilio Sereni, presieduto da Rodolfo Morandi.

5 aprile, riprende l’offensiva alleata sulla linea gotica.

Aprile, i sovietici occupano l’Austria orientale, e raggiungono le porte di Berlino.

10 aprile, direttiva “16” di Luigi Longo alle formazioni partigiane comuniste: prepararsi all’imminente insurrezione generale.

13 aprile, il gen. Clark è il nuovo comandante delle truppe alleate in Italia. Invita i partigiani a rimandare ulteriormente l’insurrezione. Togliatti scrive a Longo replicando: le città devono essere liberate prima dell’arrivo degli alleati.

14-16 aprile, ultimo incontro Wolff-Mussolini. Si parla della ritirata in Valtellina dove organizzare la resistenza. Mussolini non è d’accordo, e trasferisce il suo governo a Milano.

16 aprile, sciopero generale a Torino pre-insurrezionale.

19 aprile, incomincia l’insurrezione a BolognaLe avanguardie alleate arriveranno in città solo il 21 aprile.

23 aprile, insurrezione a GenovaI partigiani catturano oltre 6.000 tedeschi. Gli alleati la raggiungeranno il 28 aprile.

24-29 aprile, insurrezione di Cuneo.

25 aprile, il CLNAI ordina l’insurrezione generale e assume i pieni poteri nelle città liberate dai partigiani. A Torino arrivano i partigiani delle Valli. Occupano tutti i punti strategici. A Milano, Mussolini dopo l’incontro con i rappresentanti del CLNAI che gli danno due ore per arrendersi, fugge a Como con i gerarchi e la scorta formata dalle SS. A Torgau sull’Elba, si incontrano gli eserciti statunitense e sovietico.

26 aprile, Mussolini si sposta da Como a Menaggio dove si accoda a una colonna tedesca in ripiegamento.

27 aprile, la colonna tedesca con Mussolini viene fermata dai partigiani a Dongo. L’ex duce travestito da soldato tedesco, è riconosciuto e arrestato, e con lui tutti i gerarchi e l’amante Claretta Petacci.

28 aprile, il colonnello Valerio (Walter Audisio), in base alla direttiva del CLNAI del 25 aprile, insedia un tribunale di guerra per processare Mussolini e i gerarchi, che vengono tutti condannati a morte. La sentenza contro Mussolini e Claretta Petacci è eseguita a Giulino di Mezzegra, gli altri condannati, tra cui Pavolini, Mezzasoma, Bombacci, sono fucilati in piazza a Dongo. A Milano è fucilato Starace, a Vipiteno, Farinacci.

29 aprile, i cadaveri dei gerarchi giustiziati vengono esposti a Milano, in piazzale Loreto, stracolmo di gente. Insurrezione a Trieste che viene occupata dai partigiani di Tito (gli alleati arriveranno il 2 maggio). A Caserta i comandanti tedeschi in Italia firmano la resa che entrerà in vigore alle ore 14 del 2 maggio.

30 aprile, il CLNAI annuncia l’esecuzione di Mussolini e dei gerarchi come “conclusione necessaria di una fase storica e la premessa per la rinascita e la ricostruzione del Paese”. Nel bunker di Berlino, Hitler e Goebbels si suicidano coinvolgendo le famiglie.

7 maggio, l’ammiraglio Doenitz successore di Hitler, offre la resa incondizionata.

5 giugno, USA, URSS, G.B., Francia, dividono la Germania e la stessa Berlino, in 4 zone di occupazione.

26 giugno, approvato lo Statuto dell’ONU, che entrerà in vigore il 24 ottobre.

7 luglio, conferenza di Posdam tra USA, URSS e G. B.

6 agosto, gli americani sganciano su Hiroshima la prima bomba atomica che causerà oltre 100.000 morti.

8 agosto, l’URSS dichiara guerra al Giappone ed entra in Manciuria.

9 agosto, seconda bomba atomica americana, questa volta su Nagasaki.

2 settembre, il Giappone firma la resa.

20 ottobre, inizia il processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti.